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Moria di blogger?

Non so voi, ma guardando i blog che seguo ho notato che, nell’ultimo periodo, i post si sono molto diradati; è come se un qualche mal sottile si fosse attaccato ai blogger italiani e impedisse loro di postare. Io stesso ne sono stato colpito e, di recente, ho aggiornato pochissimo.  Per quanto riguarda gli altri…

  • La cara e dolce Amnell non aggiorna dal 26 marzo e, anche prima, i suoi post erano molto radi.
  • Baionette librarieormai il Duca posta quasi soltanto i “Coniglietti del venerdì”, più qualche post di segnalazione di novità.
  • Gamberi Fantasy: Gamberetta aggiorna ormai pochissimo: la media dal 16 novembre a oggi è di circa un post ogni due mesi.
  • Paroledinessuno: L’ultimo post risale al 19 aprile, nel quale mese Crysalis ne ha pubblicati soltanto tre.
  • Tabvla rasa non è aggiornato dal 19 febbraio.
  • The sixth element: Steamdoll non aggiorna dal 7 marzo e non è che prima fosse esattamente prolifica.
  • Werehare’s burrow: È un po’ che la Leprotta nazionale non posta qualcosa che non siano citazioni o copiaincolla da Wikipedia e l’ultimo post risale al 16 aprile.

Andando avanti così, fra poco non mi resterà nulla da leggere! Che cosa sta succedendo? ;________________;

 
14 commenti

Pubblicato da su 06/05/2012 in Comunicazioni di servizio

 

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La mia vita con il Kindle (part one)

Fra poche ore terminerà la mia prima settimana col Kindle 3. In questo breve periodo ho letto cinque eBooks sul lettore: Assault Fairies di Gamberetta, Body Trauma di David Page (una guida per lo scrittore a svariati tipi di ferite e alle emergenze ospedaliere), Sharpe’s Company di Bernard Cornwell (uno dei libri su Sharpe mai tradotti in italiano: sono moltissimi!), Waterloo di Andrew Roberts e The zombie survival guide di Max Brooks (una guida per lo scrittore agli zombie “mascherata” da… guida pratica alla sopravvivenza!). Il Kindle è comodissimo: posso tenerlo con una mano sola e usarlo stando seduto in poltrona, sdraiato a letto o in piedi mentre aspetto l’autobus. Due elementi, in particolare, mi sembrano incentivare la lettura: il poter voltare pagina semplicemente premendo un tasto e il fatto che lo schermo del lettore contiene (perlomeno con la dimensione dei caratteri che ho impostato io) meno parole della pagina di un libro, risultando di conseguenza meno “intimidatorio”. Riguardo quest’ultimo punto, per fare un paragone provate ad aprire la Pentalogia del Prisma o qualunque altro librone stampato con caratteri minuscoli: si ha l’impressione che la pagina sia un ostacolo da superare faticosamente, non qualcosa da cui trarre piacere.

La Pentalogia del Prisma. Non solo fa schifo, è pure stampato in formato 15x25 cm con il testo in corpo 8!

Cinque libri in una settimana sono molti anche per me, che leggo parecchio. Se non avessi avuto il Kindle, probabilmente avrei letto di meno: mi sarei stancato a tenere sollevata la pesante carta, avrei dovuto perdere tempo a scartabellare per cercare un nome o un evento che non ricordavo bene (invece di usare la funzione Cerca del Kindle) e i caratteri troppo piccoli mi avrebbero affaticato la vista. Per quanto riguarda il romanzo di Gamberetta, poi, avrei dovuto stamparlo (cosa che peraltro non posso fare, perché sono senza toner), oppure sarei stato costretto a leggerlo sullo schermo del PC, fermandomi ogni poche pagine per riposare gli occhi. Grazie al Kindle, invece, in una settimana ho letto quanto basta per poter correggere alcuni errori incresciosi in alcuni dei miei scritti (per fortuna mai pubblicati) e ho imparato cose nuove riguardo la battaglia di Waterloo, oltre a essermi intrattenuto con alcuni romanzi divertenti. Avrei anche potuto scaricare centinaia di ebook pirata tramite torrent o Rapidshare, risparmiando abbastanza soldi da coprire molte volte il costo del lettore… ma naturalmente sono un cittadino rispettoso della legge e non l’ho fatto. ^_^ Ciò non toglie che questa possibilità esista, comunque.

Il Kindle, finora, si è confermato come il migliore acquisto che abbia mai fatto. Leggo ancora i libri stampati, ma solo quelli di cui non ho a disposizione l’ebook: la carta, ormai, è diventata un peso per me. Non posso ingrandire i caratteri di un libro stampato quando mi sento gli occhi stanchi (o quando quel pitocco dell’editore ha fatto stampare in corpo minuscolo per risparmiare sulla foliazione), non posso ritrovare automaticamente il segno quando lo perdo, non posso prendere appunti direttamente sul testo (a meno di non scrivere piccolissimo)… la carta ha solo limitazioni rispetto all’ebook.

Un tempo esitavo all’idea di comprare un lettore di ebook a causa del costo, che agli inizi era molto alto: si parlava di cifre superiori ai trecento euro! Oggi, invece, un lettore come il Kindle ne costa poco più di centocinquanta e li vale tutti. Credo che chiunque non sia analfabeta (nel senso di “non sapere cosa significano quei buffi segnetti neri”) dovrebbe comprarne uno: è semplicemente troppo comodo, un po’ come la lavatrice e il forno elettrico.

Lunga vita agli ebook! ^_^

Un gruppo di orsi osserva con invidia il Lupacchiotto Feroce che legge sul suo eReader

 

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